Come si redige correttamente un DVR: guida operativa e obblighi per imprese e consulentI
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Il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) è il pilastro su cui si fonda la sicurezza aziendale. Ogni datore di lavoro con almeno un dipendente ha l’obbligo di predisporlo, aggiornarlo e custodirlo presso la sede operativa. Ma oggi non basta più “avere un DVR”: deve essere completo, specifico, firmato e coerente con la realtà produttiva.
La normativa vigente prevede che, in caso di DVR assente o incompleto, l’Ispettorato del Lavoro possa disporre la sospensione dell’attività lavorativa. Una misura drastica, ma concreta, prevista per tutelare i lavoratori e punire le omissioni gravi.
DVR incompleto? Ora scatta la chiusura dell’attività
L’ispettorato può sospendere l’attività d’impresa quando rileva che:
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Il DVR è assente;
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Il DVR è generico, privo di contenuti minimi o riferimenti reali all’organizzazione aziendale;
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Non è firmato dal datore di lavoro o non ha data certa;
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Manca la valutazione di uno o più rischi specifici obbligatori (es. rumore, stress, chimico, movimentazione manuale dei carichi).
La sospensione è immediata, con obbligo di regolarizzazione e possibile sanzione economica.
La riapertura può avvenire solo dopo aver presentato un DVR aggiornato, completo, e conforme ai requisiti di legge.
Attrezzature: come e cosa inserire nel DVR
Uno degli errori più comuni è trascurare la parte relativa a macchine e attrezzature. Il DVR deve includere:
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Elenco dettagliato delle attrezzature presenti in azienda;
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Marca, modello, numero di matricola (se disponibile), posizione fisica;
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Rischi associati all’uso di ciascuna attrezzatura;
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Misure di prevenzione (formazione, protezioni, DPI, procedure operative).
La matricola non è obbligatoria per legge, ma è fortemente consigliata per identificare univocamente ogni attrezzatura, soprattutto in caso di controlli, audit o incidenti.
Il DVR deve essere coerente con quanto dichiarato nelle schede tecniche, nei registri di manutenzione e nei documenti formativi.
Quali documenti vanno allegati o resi disponibili?
Il DVR può contenere in allegato, oppure rinviare a documenti tecnici aziendali disponibili in sede, come:
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Manuali d’uso e manutenzione;
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Dichiarazioni di conformità CE;
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Libretto di manutenzione;
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Verbali di verifica periodica (per attrezzature soggette);
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Registro dei controlli interni;
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Atti di formazione e addestramento del personale sull’uso delle attrezzature.
Tutta la documentazione deve essere aggiornata, coerente e consultabile in caso di ispezione o infortunio.
Conclusioni
Redigere un DVR oggi significa fotografare esattamente la realtà aziendale: dagli spazi di lavoro alle persone, dalle mansioni agli impianti. Un documento incompleto, approssimativo o standardizzato non solo è inutile, ma espone l’azienda a gravi sanzioni, compresa la chiusura immediata.
Formazione.AGR, ente accreditato dalla Regione Campania, affianca le aziende nella redazione e aggiornamento del DVR, nella valutazione delle attrezzature e nella formazione obbligatoria per datori di lavoro, RSPP e lavoratori.
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Un DVR fatto bene non è solo burocrazia: è ciò che permette all’azienda di lavorare in regola, sicura e con responsabilità.
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